Scarpe mon amour!!!

Qui cercheremo di svelare l' arcano mistero....
Perchè la maggior parte delle donne è ossessionata dalle scarpe?
Tutti nella vita almeno una volta se lo sono chiesto, compresa io, dopo essermi resa conto di non avere più spazio per riporle.
Come dice mia madre, "te ne metti un paio alla volta, non capisco questa tua mania", ma non posso fare a meno di comprarle.  
Ogni momento ha la sua scarpa: al lavoro stivaletti comodi o scarpe da ginnastica, il venerdì sera le decolletè vanno alla grande, il sabato lo stivalazzo attizza... ecc, ecc.
Mi ritrovo con un numero spropositato di calzature, tanto che ho dovuto scrivere sulle scatole, per trovarle immediatamente e non perdere ore a rovistare!!

Ma sono le scarpe con il tacco, quelle che ci fanno impazzire: ci assottigliano le caviglie e i polpacci, danno l'impressione che i nostri glutei siano più sodi, e ci danno quell' aria da star che a tutte piace.
Sia ben chiaro: una donna mai indosserà un paio di scarpe tacco 15 per  un uomo, ma esclusivamente per il suo piacere personale. Perciò cari ometti, non lusingatevi se la vostra lei arriva con dei trampoli ai piedi, piuttosto state attenti: quella sera niente la fermerà!!

Vi lascio un articolo interessante che ho recuperato dal sito http://www.matrimoniopuglia.com sui 500 anni del tacco.


Il tacco, elemento di sensualità per eccellenza, ha contribuito ad evidenziare il meglio delle donne: eleganza, femminilità e seduzione. Tale elemento ha influenzato il modo di camminare, di muoversi ed il portamento di tutte le donne, divenendo sin da subito decisivo ed inevitabilmente affascinante.

Prima del tacco, le matrone greche e romane, le nobildonne veneziane e parigine del ‘500, per sembrare più alte, erano solite portare un rialzo pari a tutta la lunghezza della suola della scarpa, questo non solo rendeva difficile camminare ma spesso richiedeva l’ausilio di un bastone per restare in equilibrio.

L’origine del tacco non è certa, di sicuro molto antica e con un significato più funzionale che estetico; basti pensare ai macellai dell’antico Egitto i quali erano soliti indossare i tacchi per evitare di sporcarsi i piedi con il sangue delle bestie uccise o ai i cavalieri mongoli i quali calzavano stivali muniti di tacco per tenere ben salde le staffe.

Secondo alcune fonti, la prima testimonianza relativa ad una scarpa con tacco indossata per vanità risale al 1533, quando la minuta Caterina de’ Medici in occasione del suo matrimonio, a Parigi, col Duca d’Orléans scelse un paio di scarpe col tacco, la quale divenne da quel momento un modello adottato da tutta la corte francese. Per altre fonti, la prima testimonianza di scarpa col tacco risale al 1507, quando Monna Lisa per volere del grande ed illustre Leonardo da Vinci indossò in occasione del suo ritratto un paio di scarpe col tacco in modo da sembrare più slanciata e sensuale.

Il ‘500 fu caratterizzato da tacchi di ogni sorta e colore privilegiando la bellezza piuttosto che la funzionalità.

Scarpe incantevoli, ornate da tanti e minuscoli bottoni, fibbie, fiocchi, ma oltremodo difficili da indossare, spesso un vero e proprio strumento di tortura, ne sono esempio gli stivaletti di inizio secolo che al fine di ingentilire il piede venivano portati strettissimi. Data la scarsa praticità delle scarpe col tacco e poiché le classi meno abbienti non potevano permettersi scarpe così poco pratiche, i tacchi divennero un segno di privilegio, un segno distintivo.
Il tacco ebbe ben presto grande successo, non solo tra le signore. Alla corte di Luigi XIV nacque il tacco “luigi”, largo alla base e rientrante verso l’alto, un tacco tuttora usato da molti stilisti. Il Re Sole amava personalizzare le sue scarpe col tacco con decori raffiguranti scene di battaglia.

I tacchi rossi divennero status symbol nell’Europa dei secoli XVII e XVIII, erano indossati esclusivamente dai membri delle classi più abbienti. Le dame calzavano scarpette dalla punta leggermente rialzata, pantofole e ciabattine con il tacco a punta aguzza.

Il tacco, con la Rivoluzione francese in particolare, fu eclissato da una calzatura piatta, più essenziale e più utilitaria ma ritornò, con grande entusiasmo, in prima linea intorno la metà del XIX secolo.

Le donne all’inizio del XX secolo privilegiarono scarpe comode e resistenti, ma verso la fine degli anni ’20 cominciarono a spopolare i sandali a tacco alto.

Il tacco è stato rielaborato nei decenni in modi diversi. Il più celebre è sicuramente il tacco a spillo, che si aggira intorno ai dodici centimetri di lunghezza, comparso attorno al 1952. Molto usati sono poi i tacchi a puntale, generalmente molto alti, ma con una base larga.

Il momento di maggior successo è stato sicuramente durante gli anni Cinquanta, quando il tacco fu arricchito da spirali di strass, o decorato come un cammeo o con il tacco “cavatappi” di Andrè Perugia.
Roger Vivier negli anni Sessanta lanciò il tacco a virgola, piuttosto basso e con la forma curva come quella di una virgola, appunto. Negli anni Ottanta furono ripresi i tacchi ampi e non altissimi in voga durante il XVI secolo in Inghilterra. Molto particolare e meno visto è infine il tacco a cuneo, che scarica il peso a terra non attraverso il calcagno, ma attraverso l’intera pianta del piede.

A rendere leggendaria questa calzatura femminile hanno contribuito:

  •  le scarpe con tacco a spillo create per prima a Firenze da Ferragamo: la court shoe di Marilyn Monroe e i sandali confezionati per Sofia Loren e Lara Turner;
  •  le scarpe con tacco a stiletto che Roger Vivier disegnò per Marlene Dietrich e Charles Jourdan;
  •  pezzi esclusivi di Jimmi Choo, come lo stiletto reso celebre da Cameron Diaz nel film “In her shoes”.
  •  le mitiche scarpe con tacco stiletto di Christian Louboutin;
  • le calzature con tacco a spillo, moderne e al tempo stesso aggressive, disegnate da Cesare Paciotti.

Parlando di scarpe con il tacco non possiamo non richiamare alla mente la celebre frase di Marilyn Monroe “non so chi abbia inventato le scarpe con i tacchi alti, ma tutti gli uomini gli devono molto” o la frase del noto designer di calzature Renè Caovilla: “I tacchi sono oggetti speciali per celebrare le bellezza femminile. Sono oggetti erotici, indossati per essere tolti sulla soglia della camera da letto”.

Spulciando in rete, ho trovato questo articolo di Roberto Pani che secondo me è il più esaustivo alla fatidica domanda.
Leggetevelo tutto d' un fiato !

Non si può negare che un bel paio di scarpe giovi esteticamente a una donna.
Come dicevano gli psicoanalisti di un tempo, per esempio Freud e Jung, la scarpa rappresenta qualcosa di feticistico per l’uomo, e un simbolo erotico femminile, quindi indirettamente anche per la donna – anzi spesso – alimenta in lei un desiderio di piacersi e di piacere, a volte senza grandi confini. Questo spiega il perché alcune donne diventano shopper compulsive solo in riferimento alle scarpe (basti pensare a Carrie e alla New York di Sex&theCity).
Il piede della donna è in genere elegante ed è sensuale. Non tutti i piedi sono perfetti, anche proprio a causa dell’uso eccessivo delle stesse scarpe che possono con gli anni, leggermente deformarlo, quando il tacco non è comodo e alimentare potenziali artriti per via di una posizione faticosa che sottopone la circolazione del sangue dell’arto distale a contorsioni restrittive e poco sane.
Ciò nonostante il piede femminile è oggetto di grande interesse erotico. Certe scarpe bisogna riconoscerlo attraggono consapevolmente la donna, ma anche l’uomo. La donna si sente più bella e l’uomo più eccitato. Ci sono certe scarpe che gli stilisti sanno ben disegnare e produrre. Richiamano la nudità del corpo più che nella realtà anche perché certe donne sanno ben indossarle, ben muoversi con esse e trasformarsi in donne molto sexy.
Feticista significherebbe, infatti, amante del particolare quel dettaglio che sta per il tutto come un odore, sapore e in questo caso pezzo del vestiario può richiamare alla mente il tutto , cioè il corpo.
Nelle scene erotiche le donne mantengono le scarpe con i tacchi. Ci sarà un perché ? Sono associate le gambe attrezzate con tacchi a spillo a moto, auto di lusso come se potessero conferire attrazione erotica anche all’oggetto materiale al quale sembrano associare il loro fascino. Il piede scoperto a metà, con decolleté, slanciato magro, nervoso, abbronzato, con le unghie dipinte  di strano, di originale, sembri trasmettere aspettative erotiche, promesse, possibilità inaspettate per te stessa, che non si sicurissima di te e per gli altri …
Più scarpe possiedi, quelle di in certo tipo naturalmente, più sono costose, a volte, perché più spendi, più ti curi di te maggiormente ti senti di essere rassicurata?
Cenerentola, vien trovata dal principe azzurro, vien finalmente riconosciuta per via del suo dolce e sensuale piedino che mai la tradirà …
Scarpa e piede allora potrebbero mettere d’accordo coppie in crisi per il poco spazio rimasto in casa!  Entrambi oggetti erotizzanti possono sedurre e irretire molto più che la nudità. 

La passione per il piede ha radici antichissime: in Cina per esempio, il piede è alla base della salute, nell’antica Roma gli schiavi li lavavano ai loro padroni, come già la storia di Cristo ci ricorda con Maddalena
Psicoanaliticamente il piede sembra il mezzo di trasporto che favorisce una sorta di autonomia del tutto particolare.

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